PUGNOZEN: LA MENTE VIENE PRIMA DEL PUGNO - ACCADEMIA ARTI ORIENTALI ASD
Libero adattamento dal libro del M° Seikichi Toguchi
27 luglio 2003 Leonardo Mazzeo
Il Kobudo (Antica Arte Marziale) è un’arte marziale che si è sviluppata nel corso di lunghi secoli nell’isola di Okinawa e possiede alcune caratteristiche peculiari. L’origine di tutte le arti marziali tipicamente giapponesi risale alle guerre.
Il Kenjutsu (arte della spada), il Sojutsu (arte della lancia), il Kyujutsu (arte dell’arco) e via dicendo, furono praticati seriamente dai guerrieri durante i tempi feudali.
Lancia a lama diritta giapponese
Yarijutsu
Arco giapponese
Kyujutsu
Lancia a lama curva giapponese
Naginatajutsu
Spada giapponese
Kenjutsu
Okinawa, isola dalle poche risorse naturali per il sostentamento della sua vasta popolazione, ha storicamente imposto ai suoi abitanti grandi pene, sia politiche che fisiche. Nonostante questo, la gente mantenne una indomabile volontà di sopravvivenza. Quando persecuzioni ed ostilità senza motivo si abbattevano su di loro, questa gente amante della pace si ritirava nello spirito delle arti marziali che gli era proprio.
Così essi combatterono senza armi contro nemici armati, usando solo le nude mani e i piedi scalzi con un metodo di autodifesa chiamato karate-jutsu. Per mezzo dell’impiego di queste tecniche, mani e piedi, di solito alle prese con attività non violente, divennero di per sé delle armi.
La tecnica chiamata shuto (tagliare), tutt’oggi praticata, è una vestigia di quei tempi antichi, quando le mani per la prima volta funzionarono come spade.
Anche se la maggior parte di questa difesa era attuata senza armi, occasionalmente la gente di Okinawa utilizzava armi contro i loro nemici armati. Queste includevano il nunchaku e altri attrezzi. Forse il divieto delle armi da partedi Lord Shoshin nel 1488 e la famosa battaglia di Keicho nel 1609 contribuirono allo sviluppo di queste armi del karate. Nella battaglia di Keicho, non avendo armi, la gente della città di Shuri utilizzò strumenti della vita di tutti i giorni. Il nunchaku era in origine una briglia da cavallo o un’asta di un carro, il tonfa era una zappa per le patate o un pestello e il timbei (scudo) deriva da un coperchio di pentola.
Alcuni hanno argomentato che lo sviluppo delle tecniche di karate di Okinawa traggono origine dall’utilizzo di queste armi, in particolare nella battaglia di Keicho. Questo, tuttavia, non corrisponde al vero. Le tecniche del karate facilitarono l’utilizzo di queste armi e non vice versa e certamente l’impiego di queste armi nella battaglia di Keicho presuppone la conoscenza delle tecniche di karate. Infatti, la deprivazione del diritto di portare armi stimolò lo sviluppo del karate-do a Okinawa.
L’arte del Kobudo o del Kobujutsu si riferisce all’uso di armi, però si distingue dalle altre arti marziali perchè non utilizza armi tradizionali come la spada, la lancia, o l’arco. All’origine di questa pratica, i contadini di Okinawa usavano dei semplici strumenti della vita quotidiana o degli attrezzi agricoli per difendersi. Il Bo (bastone lungo), il Kama (falcetto del contadino), il Kai (remo del pescatore) erano spesso usati come armi. Nello stesso modo il Sai (asta metallica appuntita con caratteristica elsa), il Nunchaku (bastone snodato a due pezzi e il Tonfa (bastone corto con impugnatura) servivano a due scopi nelle mani di questi contadini di natura pacifica. Quindi bisogna insistere sul fatto che l’uso di questi strumenti si è sviluppato ad Okinawa per uno scopo strettamente difensivo e, a differenza dei samurai, i pacifici abitanti di Okinawa utilizzavano come armi di autodifesa degli attrezzi di vita di ogni giorno che, per lo più, erano strumenti agricoli.
Evitavano intenzionalmente di impiegare le armi convenzionali, ma usavano bastoni, manici dei mulini del riso, remi, falcetti e così via, per difendersi dai loro oppressori, i samurai del clan giapponese Satsuma.
Fino al ventesimo secolo, il Kobujutsu non era né considerato come un’arte marziale né praticato come tale sull’isola. Ci si esercitava con ogni strumento, in segreto, nei diversi villaggi. Gli abitanti di un villaggio preferivano le tecniche di Bo, mentre quelli di altri villaggi sceglievano quelle del Tonfa o del Nunchaku. Ognuno teneva per sé le sue tecniche.
Il Kobudo di Okinawa è il nome di un sistema che comprende le tecniche di tutti questi attrezzi usati come armi. Tale arte marziale non è quindi aggressiva, come le altre di origine giapponese, ma difensiva. Fra la fine del diciannovesimo e l’inizio del ventesimo secolo il Kobudo di Okinawa venne per la prima volta organizzato sistematicamente come arte marziale da due maestri di karate, originari di Okinawa; essi si chiamavano Moden Yabiku e Shinko Matayoshi.
Moden Yabiku, maestro di Shorin-Ryu, fu il primo a raccogliere tutte le tecniche e le conoscenze delle armi di Okinawa spostandosi da un villaggio all’altro. Per preservare quest’arte, formò a Naha alla fine degli anni 1920 l’organizzazione “Ryukyu Kobujutsu Kenkyu Kai” o “Società di ricerche sul Kobujutsu delle Ryukyu”. Fu il primo ad insegnare la sua arte al pubblico. È a questo punto che il termine “Kobujutsu” fu adottato per designare l’arte delle armi di Okinawa.
Nella stessa epoca un altro maestro di Karate , Shinko Matayoshi, si interessò all’arte del Kobujutsu. Ricercatore di minerali, ebbe l’occasione di visitare le città di Shangai, Annan, Manchuria e Sakkalin e di studiare le arti marziali cinesi. È per questa ragione che sviluppò, a partire dallo stesso studio del Kobujutsu di Okinawa, delle tecniche diverse da quelle di ModenYabiku.
Matayoshi, al contrario di Yabiku, non insegnò la sua arte al pubblico, ma la trasmise solo a suo figlio Shimpo. Ad Okinawa, Shinko Matayoshi era comunque conosciuto e rispettato come esperto di Kobujutsu. Siccome la sua arma preferita era il Kama, era chiamato “Kama no Tee”, “Matayoshi esperto di Kama”.
Il Kobujutsu fu introdotto nel continente giapponese nel 1920, nel periodo in cui Gichin Funakoshi dello Shorin Ryu, Choyun MIyagi del Goju Ryu ed altri esperti introdussero il karate. In questa epoca si insegnava l’uso di una o due armi come il Bo o il Sai durante le lezioni di Karate. Ma il Kobujutsu rimaneva un’ arte misteriosa e sconosciuta per la maggioranza dei giapponesi. È grazie agli sforzi di Moden Yabiku e del suo primo discepolo, Shinken Taira, che il Kobujutsu divenne conosciuto al pubblico.
Shinken Taira era un allievo di Karate di Gichin Funakoshi. Più tardi iniziò lo studio del kobujutsu sotto Moden Yabiku a Naha City. Dopo la morte del suo maestro Moden Yabiku, Taira ristrutturò l’organizzazione di Yabiku nel 1940 e cambiò il suo nome in “Ryukyu Kobudo Honzon Shinko kai” (Organizzazione per la preservazione e la promozione del Kobudo delle Ryukyu). Shinken Taira fu probabilmente il primo ad utilizzare il termine Kobudo.
Il figlio di Shinko Matayoshi, Shimpo Matayoshi, iniziò ad insegnare la sua arte dopo la morte del padre avvenuta nel 1947 nella città di Kawasaki. Nel 1960 ritornò sull’isola d’Okinawa e nel 1970 fondò la federazione di Kobudo “Ryukyu Kobudo Renmei” Attualmente esistono numerose organizzazioni di Kobudo ad Okinawa e la maggioranza sono ramificazione delle due scuole principali di Yabiku e Matayoshi.
Sebbene il numero dei praticanti del Kobudo di Okinawa sia in graduale crescita, per quanto mi risulta non esiste alcuna scuola che insegni il Kobudo utilizzando un metodo sistematico. Tradizionalmente il kobudo di Okinawa viene praticato dai karateka perché le tecniche di kobudo sono basate su quelle di karate. L’insegnamento è limitato essenzialmente agli esercizi di forma classici (Koryu Kata) con le varie armi. Le tecniche di combattimento (Kumitè) vengono invece raramente insegnate. Di conseguenza l’arte è difficile da imparare e poco interessante per i principianti. Per diffondere quest’affascinante arte marziale il maestro Toshio Tamano, che ha studiato Kobudo con Shimpo Matayoshi ed Eisuke Akamine, ha pensato ad un nuovo metodo d’insegnamento per fare in modo che chiunque, indipendentemente dalla sua esperienza di Karate, possa studiarla con facilità ed interesse. Di conseguenza ha creato un sistema denominato “Kobudo Shorei-Kai di Okinawa” [ scuola (Kai) del rispetto e delle buone maniere (Shorei) ].
Moden Yabiku
Shinken Taira
Tecnica di Sai
Shinken Taira
Tecnica di Bo
Akamine
Shinko Matayoshi
Shinpo Matayoshi
Gichin Funakoshi
Maestro di Karate
Choyun Miyagi
Maestro di Karate Goju Ryu
Desideri conoscere le tecniche del Kobudo?
Storia del Kobudo - parte II