PUGNOZEN: LA MENTE VIENE PRIMA DEL PUGNO - ACCADEMIA ARTI ORIENTALI ASD

STORIA DEL KARATE

karate

Il Maestro Kanryo Higaonna (1840-1910)

Cominciò i suoi studi in arti marziali da bambino. Da ragazzo, tuttavia, fece il marinaio sulla Shinko-Sen, un’imbarcazione utilizzata per regolari scambi commerciali e spedizioni culturali in Cina. In una di queste spedizioni, egli salvò coraggiosamente un bambino che stava annegando. Quando riconsegnò il bambino ai suoi genitori, scoprì che il padre del ragazzo era il maestro Ryu Ryuko, un rinomato praticante di arte marziali cinese. Quando il maestro riconoscente offrì una ricompensa a Higaonna, egli domandò che gli fosse insegnata l’arte del combattimento cinese.

Higaonna studiò col maestro Ryu per trent’anni. Al suo ritorno a Okinawa cominciò a insegnare l’arte del combattimento, ma si convinse che, benché il combattimento che aveva imparato fosse eccellente, non rispondeva alle esigenze del suo paese natio. Dopo lunghi studi e duro lavoro, riuscì a creare il Naha-te, un’arte migliorata che combinava i buoni punti del karate con alcuni elementi del combattimento cinese. Per esempio, la forma Sanchin, in origine eseguita con le mani aperte, fu trasformata a pugni serrati.

La visione del maestro Higaonna intravedeva un mutamento dalla tecnica all’arte, da individui a gruppi. Applicò questa forma di arte migliorata e più pratica nei suoi insegnamenti alle scuole di polizia e alle scuole medie. Cominciò così la concretizzazione della sua visione e, col diffondersi dei suoi principi, si diffuse anche la sua fama. Il maestro Higaonna fu conosciuto come il “Santo dei pugni” ed è riconosciuto padre del Goju-Ryu. Tra i suoi studenti più importanti furono il maestro Chojun Miyagi e il maestro Juhatsu Kyoda.

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Il Maestro Chojun Miyagi (1888-1953)

Ricco di famiglia, Chojun Miyagi fu in grado di dedicare la sua vita esclusivamente allo studio delle arti marziali. Ineguagliato come maestro e devoto allo sviluppo dell’arte, disse: “Se avessi dedicato il mio tempo e le mie ricchezze a qualche altra iniziativa avrei avuto successo; ma io ho dedicato la mia vita a apprendere con padronanza tutto quanto derivava dal maestro Higaonna”. E così fece. Dopo la morte del suo maestro, il maestro Miyagi ritornò in Cina per due volte a studiare e a raccogliere ulteriori elementi sulle arti marziali. Fu un pioniere nell’internazionalizzazione del karate e viaggiò anche sull’isola principale del Giappone e alle Hawaii per diffondere la sua dottrina.

Nel 1933, quando fu creata la Dai Nippon Butok Kai ( la più grande organizzazione di arti marziali riconosciuta dal governo giapponese ante-guerra), il maestro Miyagi presentò il suo articolo “Una descrizione del karate – Do”, in qualità di rappresentante delle arti marziali di Okinawa. Come risultato della sua presentazione, il karate ricevette riconoscimento ufficiale di arte marziale giapponese. Allo stesso maestro Miyagi fu conferito il titolo di maestro di karate-Do, e nel mondo del karate fu il primo.

Anche se la padronanza del karate del maestro Miyagi era profonda, il suo più grande risultato fu l’organizzazione dei metodi di insegnamento di karate. Introdusse esercizi preparatori, esercizi supplementari, Fukyu Kata (kata unificato), kihon kata (forme di base) ed esercizi di rilassamento, tutti sviluppi veramente di importanza epocale nell’insegnamento del karate. Inoltre, le sue lezioni alla scuola di polizia e nelle scuole medie aiutarono a ridefinire l’immagine pubblica del karate. A quel tempo, era opinione comune che il karate avrebbe impoverito una persona o lo avrebbe resa patita del litigio. Il lavoro del maestro Miyagi, tuttavia, presentò un quadro più accurato del karate come arte marziale e come esercizio fisico.

Anche se maestro nello stile Goju-Ryu (Naha-te), il maestro Chojun Miyagi volle studiare il karate in modo ancora più completo. Andò a trovare il più rispettato maestro di Shuri-te, il maestro Anko Itosu, e gli chiese di istruirlo. Il maestro Itosu rispose dicendo:” Tu sei il più grande discepolo del maestro Higaonna e hai conquistato le tecniche del Naha-te. Non hai bisogno di studiare con me. Se osservi le mie tecniche vedrai cosa voglio dire”.

Il maestro Miyagi non demorse e si recò spesso in visita dal maestro Itosu per studiare lo Shuri-te. Il maestro Itosu non insegnò al maestro Miyagi delle tecniche fisiche quanto piuttosto la teoria delle tecniche.

L’influenza del maestro Itosu si può vedere nel kata fukyu del maestro Miyagi dove la combinazione di duro e morbido (come nel Gesai no.1 e no.2) rispecchiano i movimenti dello Shuri – te.

“Mentre ero ragazzo” diceva il maestro Toguchi”, il maestro Miyagi enfatizzò il rafforzamento del corpo e la pratica delle tecniche, senza teoria. Dopo, nei miei trent’anni, tuttavia, disse: Hai superato il periodo dell’allenamento e da ora in avanti dovresti imparare le teorie e le istruzioni. Allora egli mi insegnò forme nuove e nuove tecniche più adatte per i tempi moderni. Dopo il suo 65° compleanno, forse intuendo ormai prossima la sua morte, parlava per ore e ore durante i nostri incontri di studio, a volte da mezzogiorno a mezzanotte.

Durante queste intense discussioni spesso mi dimenticavo di tutto il resto del mondo e mi immergevo totalmente nelle nostre discussioni. Quando a volte il mio viso tradiva la noia alla ripetizione da parte del maestro Miyagi di alcune cose, egli diceva: La stessa storia ascoltata quando hai vent’anni e poi ancora riascoltata quando ne hai trenta ti apparirà diversa ogni volta, sia nella comprensione che nell’impressione che hai di essa. Ma questo è il segreto. Inoltre, ogni buona teoria è inutile senza una effettiva applicazione”.Da conversazioni come queste, ho raggiunto una comprensione delle teorie del karate del maestro Miyagi e ora le applico nella pratica. Se fossi solo diventato padrone delle tecniche senza la teoria, avrei finito per essere un semplice registratore, un insegnante meccanico di quanto avevo imparato senza sviluppo creativo di idee”.

Il Kata Fukyu

Kata Unificato – Necessità di un kata unificato e suo significato

Ideare un sistema di kata adatto a studenti di tutte le scuole è un compito immenso che coinvolge una grande quantità di stili. Eppure, per mantenere un insieme di parametri universali che possano fare da riferimento nella valutazione delle capacità di chiunque, diventa necessario stabilire un kata unificato che tenga conto di tutti gli stili.

In mancanza di un programma sistematico per l’insegnamento, i maestri di karate qualche volta hanno insegnato difficili kata classici a principianti mal preparati a gestire tali istruzioni. Un kata unificato è necessario per dare ai principianti un fondamento solido sul quale essi possano in seguito costruire forme più complesse. I principianti dovrebbero imparare per prima cosa un kata unificato. Dopo di ciò, essi potranno dedicarsi o all’aspetto di arte marziale del karate (nel qual caso studieranno in profondità gli stili classici) o l’aspetto sportivo o entrambi.

Molti studenti inoltre tenteranno il combattimento libero o lo sparring dopo aver imparato solo la sequenza dei kata. Essi non comprendono il reale significato della tecnica, ma, sbagliando, sentono di essere adeguatamente preparati per il combattimento. E così, dal momento che si curano più del combattimento libero che del buon karate, diventano trasandati. Il kata unificato è quindi necessario al fine di mantenere la teoria e la tecnica del karate.

Il kata unificato e il kumite (sparring pre- organizzato) presentati qui sono stati ben accolti dagli studenti negli ultimi venti anni. Anche se questi kata dovrebbero essere approvati da tutti i più importanti maestri di karate, la comunità del karate non è ancora pronta per una tale mossa. In questo momento l’obiettivo primario, tuttavia, non include un’approvazione immediata dai maestri del karate. Invece, la progressiva popolarizzazione del karate tradizionale, il miglioramento della salute fisica e la promozione di un’amicizia e di una comprensione a livello mondiale sono gli obiettivi più ampi di questo testo.

Meriti del Kata Unificato

Il sistema del Kata Fukyu è preferibile a quelli che godono di maggiore popolarità per le seguenti ragioni:

  1. La maggior parte dei metodi di insegnamenti del karate oggi enfatizza o il kata classico o la competizione a combattimento libero, entrambi di pertinenza di studenti avanzati. Visto che molte donne e molti bambini studiano il karate, questi metodi generano inopportune differenze per quanto riguarda esperienze precedenti e capacità fisica. Usando il kata unificato tuttavia, che enfatizza un sistema di callistenia di base, tutti, indipendentemente dalla loro condizione fisica, possono praticare e godere del karate.
  2. Dal momento che il curriculum del Kata unificato è sistematico, si può facilmente e progressivamente muoversi da stadi di base a stadi avanzati. Utilizzando il Kata unificato, uno può anche lavorare da solo e perfezionare le tecniche.
  3. Il Kata unificato, come parte obbligatoria degli insegnamenti di base del karate, è divenuto la base di tutte le tecniche del karate, incluso il kata classico e la competizione sparring. Con questo curriculum, promozioni e valutazioni più giuste diventano una possibilità più realistica. Insegnando e giudicando gli allievi secondo lo stesso insieme di parametri, le discrepanze e i pregiudizi dovuti dalla comparazione di stili differenti sono eliminati.
  4. Il Kata unificato prepara la strada all’entrata nei futuri giochi olimpici. Il rendere questo un’idea realizzabile, dipende tuttavia da un sistema di istruzioni uniforme e da un criterio standard di giudizio delle esecuzioni.
  5. Dal momento che la musica, l’allenamento fisico e le arti marziali sono collegate, questo curriculum facilita l’abbinamento di alcuni kata alla musica, rendendoli esercizi piacevoli sia per l’esecutore che per il pubblico. Un karate ritmico (con musica), messo a punto da Mr. Seihin Yamauchi e dal maesro Seikichi Toguchi ha apportato benefici sia allo sviluppo fisico che alla realizzazione artistica.

Il Curriculum e le Sue Combinazioni

Il Kata Fukyu si rapporta a molti stili perché utilizza tecniche dai kata classici, e si costruisce progressivamente. Gli studenti iniziano necessariamente con le tecniche di base e da lì si muovono verso forme più avanzate. Questo sistema di avanzamento graduale si è dimostrato efficace nel fornire allo studente una conoscenza approfondita e solida delle tecniche del karate.

Al posto di sole designazioni numeriche sono stati dati al kata nomi differenti (come Gekisai, Gekiha o Kakuha) per evitare confusione

Postura

Una buona postura, base di tutti i movimenti, aiuta a mantenere l’equilibrio. La perdita di equilibrio è una della cause di sconfitta e imparare a mantenere l’equilibrio per mezzo di una buona postura aiuta a vincere nelle gare.

E’ facile assumere una cattiva postura. Seguite invece le seguenti indicazioni:

  • Cercate di mantenere il mento ritirato all’indietro.
  • Non piegate il collo e non tenete il mento all’infuori.
  • Mantenete il torace ben aperto. Non lasciate che si infossi.
  • Tirate in su le anche e spingete la pelvi in avanti.
  • Non lasciate che i glutei protendano verso l’esterno.
  • Focalizzate lo sguardo su di un oggetto all’altezza dei vostri occhi.
  • Cercate di non guardare in basso.

Potenza e respiro

Senza potenza il karate perde la sua efficacia: senza velocità lo studente è gravemente svantaggiato. L’unità di equilibrio tra la potenza e la velocità aumenta l’effetto del karate.

Questo equilibrio, tuttavia, non può essere ottenuto senza una respirazione corretta e naturale. E’ quindi necessario esercitarsi a respirare con naturalezza.

Sicurezza, Potenza e Velocità

La potenza può essere coltivata con l’esercizio, con l’allenamento con strumenti e con una respirazione naturale corretta. Allora si aggiunge gradatamente la potenza e la velocità. Mentre progredite, sfrondate a poco a poco qualsiasi potenza non necessaria, aggiungete più velocità e allenate la sincronizzazione delle due.

Questo tipo di allenamento è una preparazione efficace all’effettivo combattimento.

Sanchin

La padronanza del goju-ryu Karate – Do di Okinawa si fonda sulla comprensione dei metodi di allenamento del Sanchin. Per gli studenti avanzati, tuttavia, significa coordinare una giusta respirazione con un’adeguata esecuzione delle tecniche di tutti i livelli.

Una corretta respirazione è di grandissima importanza, sia che uno si alleni nelle arti marziali, o nelle arti di esecuzione o in atletica. Il Sanchin ha il suo unico ma non meno efficace metodo di respirazione. Il suo valore può essere visto più chiaramente nei combattimenti di arti marziali, dove le conseguenze di una respirazione incorretta possono costare la partita. Gli esercizi di respirazione dovrebbero essere compiuti lentamente e con calma, senza forzare alcun movimento. Inoltre è importante ricordare di inalare attraverso il naso ed esalare attraverso la bocca. Lo studente dovrebbe usare i suoni dell’inalazione e dell’esalazione per coordinare la sua respirazione con l’esecuzione fisica.

Zen & Sanchin

Le arti marziali giapponesi sono sempre state profondamente collegate al buddismo e, in particolare, al buddismo zen. In sostanza, lo scopo ultimo delle arti marziali serie e cioè di “raggiungere uno stato di illuminazione” è radicato nel buddismo. Anche se esistono varie strade, due fra queste sono la pratica dello “Zen seduto” e dello “Zen in piedi”. Mentre lo “Zen seduto” è basato sull’immobilità, lo “Zen in piedi” è basato sull’azione.

Entrambi, tuttavia, sono una realtà interiore osservata e praticata da prospettive differenti.

In questo trattato ci si occuperà primariamente dell’impiego dello “Zen in piedi” nell’allenamento. Sia i monaci Zen nei templi Shorin della Cina, sia gli uomini di spada nell’antico Giappone usavano lo “Zen in piedi” per aiutare la disciplina, controllare e rafforzare le loro energie mentali e fisiche; in seguito, questo sistema dello “Zen in piedi” di concentrare tutta l’attenzione sul raggiungimento di uno “Stadio di illuminazione” (e di superiorità fisica) si sviluppò in un metodo di allenamento delle arti marziali conosciuto come Sanchin.

Anche se ognuno degli stili di arte marziale giapponese ha le sue caratteristiche individuali, le loro origini possono essere fatte risalire a una sola sorgente, sorgente che utilizzava questo particolare metodo di allenamento. Tuttavia si potrebbe affermare che il Sanchn sia stato praticato da tutti gli stili del passato.

Guardando al karate di oggi, quindi, sembra che non tutti gli stili pratichino un metodo di allenamento del corpo perfetto come quello del Sanchin (NOTA: in pratica il curriculum fisico di alcune scuole di Okinawa che praticavano lo stile shorin di karate includevano il Sanchin; tuttavia, in seguito, fu eliminato, dal momento che non era adatto, da un punto di vista medico, ai giovani nell’età di sviluppo).

Sarebbe utile per gli studenti guardare indietro ancora una volta all’utilizzo dei metodi e delle tecniche del Sanchin del passato, che hanno ancora valore.

Possiamo essere orgogliosi del Sanchin. Il suo karate unico non esiste in nessuna arte marziale giapponese. Io credo che dovrebbe essere considerato non solo come parte del sistema Goju-Ryu, ma come una preziosa risorsa del sistema del Karate-Do di Okinawa.

Chiunque studi il Goju-Ryu deve in primo luogo utilizzare il Sanchin per sviluppare appropriati metodi di respirazione, forza fisica e mentale. La frase “Tre anni di Sanchin” è circolata spesso nei nostri allenamenti, con il Sanchin accompagnato da esercizi preparatori, complementari e funzionali per sviluppare la forza fisica. Dopo di ciò l’allenamento Sanchin si concentrava sulla mano aperta e sulla pratica di forme di combattimento. Recentemente il karate è stato studiato con un’enfasi sul combattimento libero senza allenamento fisico di base o un addestramento nelle tecniche fondamentali. Questo contraddice gli obiettivi essenziali del karate e può portare sia a incidenti che a rimpianti che durano una vita. Dobbiamo fare attenzione.

L’allenamento di Sanchin è molto difficile e complesso e non possiamo spiegarlo in modo esaustivo in questa sede. Il suo utilizzo, tuttavia non è esclusivamente limitato alla preparazione alle arti marziali. Non ha bisogno di molto tempo o spazio e può essere utilizzato come uno svago, fisicamente benefico, dallo studio e dal lavoro. Inoltre, dal momento che non richiede molto dal punto di vista dello spazio e del tempo, dovrebbe essere praticato frequentemente.

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Storia del Karate - parte III
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