PUGNOZEN: LA MENTE VIENE PRIMA DEL PUGNO - ACCADEMIA ARTI ORIENTALI ASD
Agosto 2007: vacanze estive in Giappone.
La prenotazione a marzo dei biglietti aerei per Osaka (volo più economico rispetto a Tokyo) dava inizio a questa avventura. Nei mesi successivi: studio della guida turistica (divisa equamente fra tutti i partecipanti, 5 persone di cui 4 praticanti di karate Shorei Kan Goju Ryu), scelta e prenotazione via mail (strumento che si è rivelato decisamente utile) dei Ryokan (alberghi tipici giapponesi) ed acquisto del Japan Rail Pass (abbonamento del treno, specifico per stranieri)… quest'anno è stato “faticoso” preparare il viaggio ;-))
Qui di seguito riporterò alcuni ricordi e sensazioni provate durante il viaggio; molte di esse si intrecciano, si sovrappongono ed è difficile esporle con completezza in poche righe. Mi limiterò pertanto solo a degli spunti, dei flash che probabilmente saranno quelli che mi accompagneranno nel tempo quando ripenserò a questa nostra esperienza di viaggio, che, come ogni esperienza, rimarrà unica ed irripetibile…
Dopo anni di pratica di karate, avevo un'idea romantica di quei luoghi e di quelle persone.
Le persone sono decisamente timide, ma quando ti parlano, dimostrano una grande e sincera curiosità. Sono felici di poterti raccontare storie ed aneddoti del loro paese e sono altrettanto interessati ad ascoltare cosa puoi raccontare tu del tuo.
Per loro, che hanno ritmi lavorativi davvero pesanti, sapere che ci sono paesi dove le persone possono avere tre settimane di vacanza, è quasi incredibile.
E' strano sentirsi “diversi”; è così bello essere avvicinati sui treni, per strada, e raccontare da dove si viene e cosa si è visitato e apprezzato del paese che stai visitando.
Non siamo più abituati a questa umanità così tranquilla; la si può trovare persino nelle grandi città, anche se i giapponesi sembrano inseriti in un “meccanismo” sociale così difficile da comprendere e così frenetico.
La sicurezza… puoi vedere alle undici di sera, donne che corrono nel parco da sole e coppiette che si godono la serata sulle panchine…
Che differenza fra l'occidente in cui viviamo e l'oriente che stiamo vedendo.
Chissà come doveva apparire strano e incomprensibile ai nostri antenati approdare in questo mondo.
Un paese tanto diverso, ma molto interessante e bello.
Un paese ricco di contraddizioni e di aspetti per noi curiosi… Persone vestite all'ultima moda occidentale si mescolano tranquillamente per le vie ad altre, tra cui tantissimi giovani, in Yukata ( semplificando, una sorta di “kimono” utilizzabile tutti i giorni)
Negozi di abiti firmati da stilisti Italiani, accanto a botteghe che vendono abiti da lavoro tipici giapponesi.
Campagna verde smeraldo e città immense.
Templi immersi in aree verdi e silenziose , costruiti in legno, colorati e profumati di incenso, visitabili solo a piedi scalzi e dove, grazie anche ai giardini che li contornano, si riesce ancora ad assaporare l'unità con la natura e quel misticismo tipico di alcune nostre piccole chiese; perfettamente inseriti nel bel mezzo di città caotiche e trafficate.
Ragazzi coi telefonini sempre alla mano accanto a monaci che chiedono l'elemosina come si vede solo nei film.
E poi treni super veloci e sempre in orario, file ordinate per accedere ai treni e alle metropolitane, alberghi tipici dove si dorme sui futon e dove si trovano stanze da bagno collettive sempre frequentate anche se ci sono i bagni privati in camera, toilette dotate di “Consolle” da astronave spaziale (ma noi vogliamo solo tirare l'acqua!!).
Ragazzi in divisa scolastica, personale dei mezzi di trasporto sempre con la divisa impeccabile anche se ci sono 38°C ed un'umidità molto alta, lavoratori dei cantieri edili e stradali con tutto l'equipaggiamento previsto…
Il senso di profondo rispetto e di importanza della collettività e del gruppo, il senso civico… niente scritte sui muri, i telefoni, i distributori di bevande, i bagni, le segnaletiche sono tutti oggetti/ luoghi pubblici che non sono mai soggetti ad atti di stupido vandalismo e sono efficienti.
Hiroshima: testimonianza vivente della stupidità umana.
Così strano essere in un luogo del quale si legge sui libri di storia. Toccare con mano qualcosa che sembra così lontano.
Cibo: fantastiche scoperte.
Dolci farciti da creme ai fagioli rossi ;-)), dolcetti alla patata dolce accanto a quelli aromatizzati al the verde ( tutto quello che vi può venire in mente, lì lo troverete al the verde….) e una varietà infinita di cibi alle alghe..
E poi non solo pesce crudo, ma zuppe saporite, frittate alternative e fritti “leggeri”, carni alla griglia, spiedini ed altre piacevoli sorprese culinarie che rendono il pranzo sempre nuovo e piacevole.
I ristoranti stessi sono piacevoli sorprese… di ogni tipo, da quelli più turistici a quelli minuscoli con tavoloni in legno, da quelli tradizionali senza sedie a quelli dove si mangia direttamente al bancone sulla piastra… e spesso si trovano persone con cui scambiare due parole o anche solo un sorriso.
Persino mangiare con le bacchette (gli “ashi”) non ha dato problemi a nessuno ……. per fortuna ;-))
Direi che il Giappone è un paese che vale la pena di visitare… certo, si trova forse qualcosa di molto diverso da ciò a cui siamo abituati.
Ma, come per tante cose nella nostra vita, diverso non vuol dire meglio o peggio.
Praticare arti marziali ci ha sicuramente aiutati e preparati a molti degli aspetti formali che avremmo trovato nel contatto con le persone; gli inchini di rito, la gentilezza innata, il rispetto della sensibilità altrui, tutto ci è sembrato comunque familiare.
E forse proprio questo nostro atteggiamento tranquillo, anche se in ogni caso sempre un po' diverso dal loro, ci ha permesso di essere avvicinati dai Giapponesi più curiosi.
L'esperienza è stata per tutti noi positiva; ognuno ha colto un aspetto diverso di ciò che abbiamo visitato, incontrato, conosciuto; ma tutti ci ritorneremmo.
La domanda “cosa ti è piaciuto di più” rimane senza risposta.
Abbiamo assaporato tutto, l'insieme.
E adesso quando ci inchiniamo per salutare il M° lo facciamo con una consapevolezza che prima non avevamo. Sappiamo quanto valore ha; il rispetto racchiuso in un semplice gesto ritenuto da molti arcaico e sciocco.
Il prossimo appuntamento?
Beh, suonerà banale, ma è Okinawa ovviamente, là dove è nato il Karate Goju Ryu Shorei Kan ;-))
F.F , S.M.M